A casa di Agape

posso venire a casa tua? vieni, dai e anche se tardassi tu entra pure, troverai "fuori posto" tra ciò che lascio cadere e quel che dimentico di dire, pensieri che si raccontano da sè...care about it 'till i come!


domenica 13 giugno 2010

Parlo Con Te

ci sono momenti in cui le concentrazioni caotiche convergono in un universo astrale conosciuto. e non puoi non specchiarti e non riconoscere quel che vedi. lo conosci il caos che può scatenare un ricordo. o devi ancora allontanartene per distrazione, illusoria. perdita di tempo. di que che avresti dovuto armeggiare con tanta cura e delicata devozione.
perchè ho creduto di trovare qualcosa, in questa celluloide inanimata che mi interfaccia ad un'altra subvita subvitae. ci si accontenta così tanto. che ciò che ne è emerso è solo la mediocrità. una sola dimensione replicata in un paniere senza scarti.
tante correnti. tutti in fila.
...non ho mai veduto o sentito un'onda!

cosa ci faccio qui?
perdo tempo, ovvio.
mi rispondo anche da sola, ma...ma. cercavo qualcosa.
qualcosa che qui non sapevo dove trovare.
qualcosa che qui mi disorientava.
qualcuno che avevo perduto e che volevo andarmene il più lontano possibile.
per ricordarla. per ricostruirle il mondo attorno.
per scriverle.
per scrivere.
per il piacere di scrivere e scoprire il piacere di ricevere parole che mi lascino dentro la scia, parole che aggancio e rilancio.
scrivere.
quel che non ho più avuto il tempo di.
ma era il mio, qul tempo, era la mia storia, era per me.
ed oggi in un solo giorno mi son tornate alle mani una foto, un ritratto bellissimo, l'unico del quale io mi riconosca capace, salvato dagli strappi di chi le ha ricevute in dono.ma a te erano piaciute... un libro di Alda Merini, regalatomi a sorpresa. e anche se detesto i regali, le parole di Alda son come echi di coscienza. ma alla fine ti han pubblicato proprio tutto, anche quel che di puro non c'era.
e poi la sagra. sì, sono una paesana, una di quelle che c'è sempre.
io mi innamoro delle sagre di paese, che le canzoni dei nomadi e di battisti non posson mancare, del pane e salamina, dei bambini che corrono cadono e con un gelato il ginocchio non duole più. degli adolescenti sulla giostra a cantare. degli anziani sulle sedie a guardare.

cosa cerco io qui?
dove mi spreco senza fiato, e con chi?
l'illusoria considerazione di aver parlato con qualcuna mi sorvola come una mosca fastidiosa a cui dedico un secondo di distrazione. sto parlando con me.
Agape non è più qui,
Agape è stata solo un viaggio in panni usati per non scoprirsi troppo.
Agape è stata una splendida compagnia.


mi lascio le spalle coperte da queste parole.
mi lascio alle spalle tutto quel che non riesco a pesarlo.
e come un tarlo, lascio che si deteriori.


PARLO CON TE
Giorgia

domenica 6 giugno 2010

volevo veder brillare il sole solo per me

son così distante da questi giovani che ho seguito fino a qualche anno fa.
così perduta nella mia catapulta quotidiana a coltivare idee e sogni.
i sogni.
non conosco chi più sogna.
non sento chi più osa.
non so chi più tra noi sopravvive.
io lo so cosa c'è dentro un sogno, l'ho veduto per più volte, e mi dicon d'esser storie incredibili!
d'incredibile c'è solo l'occhio di chi non vede oltre. e rimane abbagliato da una luce che non sa vedere, e innanzi al bagliore escama la prima parola dicibile dopo ********* , senza riuscire a seguire l'epilogo del racconto.

è come d'estate quando cogli una lucciola unendo le mani ed ella si spegne istintivamente, mentre tu segui i suoi gesti avvicinandola al volto ed ella immobile in quell'attimo prima di volar via e accendersi mentre ne segui la scia...e ce l'avevi tra le mani e l'hai lasciata andare, portando con te solo il sorriso di averla sollevata in volo...

volevi vederla brillare solo per te,eh?

giovedì 27 maggio 2010

è mio amico, lo sai?

"Sahid è sporco"
"mmm avete giocato con le tempere?"
"no"
"allora vi siete rotolati in giardino?"
"no"
"avete mangiato con le mani?"
"no"
"allora non è sporco!"
"sì, è nero!"
"e tu come sei?"
"grigia."
"bene, il grigio è una sfumatura data dal nero e del bianco, lo sai? quindi tu hai qualcosa che ha Sahid e qualcosa che ha Luca.significa che se giocate tutti insieme vi scambiate i colori. hai visto che sorriso splendido ha Sahid? e che i capelli di Luca son di un nero corvo?"
"ho capito"
"cosa?"
"Sahid è mio amico, sai?"
"ora lo so."
"tu sei bessssccc!"
"io?"
"sì, sei bessscccccc!"
"perchè io ho conosciuto te, Sahid, Luca...e ne abbiamo combinate di tutti i colori! ahahahahah"


giovedì 20 maggio 2010

ogni cerchio si chiude nel suo intento.

sì, le son piaciute.




martedì 20 aprile 2010

ciao, maledetto ciao

Ci sono persone che ci conoscono. Ma non ci sono mai state presentate, e nessuno ritiene sia opportuno farlo. Nessuno. Nemmeno adesso. Che non so che dire. Che una telefonata assurda e muta mi lascia incompresa, per pietà. Una stanza chiusa prigionia di pena in una lenta agonia. Stacchi il filo del tempo e attendi, quanto rallenta la vita quando non sai di vivere ancora?

"Con te lo so,
non smette più
la rabbia dei ricordi,
e vomito la mia allegria." (G. Nannini, Maledetto ciao)

Ciao, maledetto ciao.

martedì 13 aprile 2010

anything else?



Don't wonder if i'm a woman.
i'm just A woman,
and it's Wonder, isn't it?











venerdì 9 aprile 2010

delicatamente la bellezza s'insinua nei ricordi.
e la chiamiamo nostalgia.



htt

lunedì 29 marzo 2010

tana libera tutti

...e quando hai qualcosa che ti frulla in testa, non importa quel che tu abbia in tasca, corri, arrampicati e afferralo con un balzo.quieta il respiro silenzio di meraviglie attese, schiudi lentamente le mani per guardarlo.
e poi liberalo, liberalo con trasporto in un gesto di braccia alzate, come se avesse le ali, liberalo!
solo così si aprirà un sorriso senza pensiero.


lunedì 22 marzo 2010

ho un Sakamoto

dicono non si dovrebbe regalare qualcosa che non conosci a qualcuno.
dicono anche che dovresti saperlo. almeno io dovrei.
Non dicono che potresti regalare qualcosa che conosci a qualcuno che non conosci.
perchè non si considera mai l'ignota possibilità di sorprenderci e di sorprendere.
certo anche che non dovresti regalare un Sakamoto come prima mossa.
potrebbe non conoscerlo.
o conoscere troppo di te.
ma non ho mai pensato oltre questo punto.

oggi avrò un Sakamoto in meno.

domenica 21 marzo 2010

sera: eri nata il 21 a Primavera, Alda

oggi non è cambiato nulla. ...nemmeno la Primavera se l'è sentita. ha ripiegato le sue zolle, non ha tremato alcuna tempesta...e Proserpina ha proliferato le sue lagrime. ma nemmeno una goccia di sole.

mattino sei nata il 21 a Primavera, Alda

"Non avessi sperato in te e nel fatto che non sei un poeta di solo amore tu che continui a dirmi che verrai domani e non capisci che per me il domani e' gia' passato..." Alda Merini.
come son volate alte le tue parole, come si son disperse. forse oggi si ritroveranno a parlar di te, e tu...?
è che certe notti non passano da sole, e le parole piovono senza voce. volevo solo salutarti, bhe ciao Alda!

mercoledì 10 marzo 2010

metti una sera a teatro, in compagnia delle Ragazze nelle lande scoperchiate del fuori di Lella Costa






ed ella a dar voce a quell'Euridice che conosciamo abiti in ognuna di noi. e dal profondo risale e ridiscende con sapiente ironia, vezzo che allarga l'intelletto e seduce quel suo vagare di parola in parola, di poeta in romanza, di cantore in sua bocca oratoria.
lascio salire quel tripudio di stupore mostrando un'espressione che possa leggersi, e se Superba è la notte di Alda Merini, e Stupevole, di Carmen Consoli,mi raggiungono, al d'ella canto Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,d'Ariosto, io m'incanto a quella piccola magia che compie raccontando volti di donne, Voci di donne. Silenzi di Donne.

domenica 7 marzo 2010

buona notte.

la notte è per i luttuosi che si concedono al respiro del tempo

sabato 27 febbraio 2010

è fatta di silenzio la mia quiete

cosa rimane in fondo. sotto il fondo del profondo, dentro la fodera fuori la voce, alza il mento.
cosa.
non mentire, non martire, non altro che dire.
se pretendi il vero e poi non comprendi allora menti,
mettici tutto, mettiti i guanti e adopra le menti, non pensi?
svena ogni gesto, disappunto maldestro,
ed ora non svilire, non salire, non sentire.
fuori c'è un rumore bellissimo,
e quel che io chiamo sole
al sole non c'è.

venerdì 26 febbraio 2010

una finestra grande

e fuori piove.
piove ancora.
nemmeno una nuvola bianca che divien coniglio, e poi un salto e nella tana dei suoi azzurri a farsi nido una rondine in sogno scendeva già.
una sola nuvola bianca lontana dall'inverno.

giovedì 25 febbraio 2010

Lulù Delacroix in compagnia bella

riesco a leggerlo a strappi, singhiozzando tra pretesti inutili da soddisfare e quelle attenzioni per chi non definisce il tempo come attese.
l'una (Luminal) veniva dalla Luna, ella, Lulù Delacroix viene dai Lampi. e questo mi basta per soddisfare la mia avidità di dubbi. e poi, l'ho trovata lì, Isabella di sè dipinta in una frase bellissima:
"Un raggio di sole colpiva il viso di Lulù, su di lui si poggiava: il sindaco guardandolo solo i suoi difetti vedeva, essendo cieco al cospetto di tanta purezza."

martedì 23 febbraio 2010

non è vero?

una cosa o è vera o non lo è. finto è diverso, è costruito, è illusorio e ingannevole...in qualche modo diabolico.

giovedì 18 febbraio 2010

a mani chiuse

ti volti e scappi da me, via, dove sembra non essere mai state, dove il tuo mondo m'appare...senza appartenersi. solo una mano chiusa nella tua.

lunedì 15 febbraio 2010

sleeping in your hand

e siamo qui sole tu nel mio nido, io nei tuoi verdi e mi chiedi di farmi piccola accanto a te...

giovedì 4 febbraio 2010

più di ogni cosa l'indifferenza passa senza mostrare il volto e oltre. fosse nebbia tutta questa indifferenza?
no, per paradosso è più consistente, è un muro.

sabato 30 gennaio 2010

Nebbia

un lieve appoggiar di respiro, appanno il vetro lasciando che la nebbia m'avvolga, e fuori è tutto bianco, non c'è più distanza, nulla più oltre i confini di un abbraccio che divien denso. tutto cede come uno stato emotivo, e come ogni cosa, c'è chi ne appartiene e chi rimane solo a guardarla. un vetro ci separa.

sei

sei così vulnerabile da sembrare invincibile.

venerdì 29 gennaio 2010

a message from the sun of tokio

we are not too late, not so far,
we are close in a minute, in a breath of memory...

giovedì 28 gennaio 2010

ritrovare ciò che conta ci costa una fatica enorme, quasi quanto convincersi di averlo perduto sotto gli occhi e ammettere, dignitosamente a se stessi, quanto la vita valesse la pena d’esser vissuta. anche solo per ritrovarla.

domenica 3 gennaio 2010

c'è che un gesto disperato non ha mai una spiegazione, o un senso. è una presa di coscienza, una perduta innocenza, una tardiva infanzia una dolorosa incompletudine di parole e gesti che per tutto quel che resta non darà mai pace.
ma l'ha data a te.

ci ritroveremo là...

venerdì 1 gennaio 2010

Questo talento, questo tormento...

questo Talento, questo tormento a cui ti pieghi per dare forma, per lasciarne il verso, per seguirne il canto, si forge lo spirito, ripieghi lo stomaco, strazi la vita per dargli la voce... e dai tutto in quel soffio, tutto in quella nota a cui ti aggrappi, prima di rinsavire. tutto.
e non c'è nient'altro. non c'è.
è una condanna.
me lo diceva Alda Merini "la poesia è la mia condanna, non fare della tua vita poesia, sii felice"
...e si sà, come il più banale dei luoghi comuni, come la notte che scende a coprire l'altro mondo...gli artisti non possono godere la Gioia. felici sì, a tratti interrotti, ripensandoci in continuo come un lungo istante.

...è proprio vero che la Bellezza nasce dalla sofferenza?
che la sensazione di un attimo ti eleva all'immenso
che ti senti toccato e che non puoi toccare, che quando parli vorresti non usare le parole...
...è vero che gli artisti si estraneano e sprofondano, in perfetta solitudine...



la bellezza di una parola che ti incinta, che ti riflette dentro al fuori,
che ti riporta lo sguardo in alto...

la Bellezza non è mai competizione, non è mai raggiungimento o fine in sè.la Bellezza ti porta con sè... la bellezza s'affina all'Amore nelle parole della winterson " ma è la perdita la misura dell'amore?" (da "scritto sul corpo"). che forse è un pò vedere l'altra metà delle cose, il senso negativo proprio del non esserci, la negazione di quel che è. ma già questo è, ed io non intendevo la sofferenza per l'avever avuto, e non più godere.
parto dalla ricerca, che un desiderio più elevato ti scava nel passato remoto riportandoti a quel tempo in cui ti rivedi e ti rivivi, dove ti ascolti, perchè le parole ti raggiungono come allora, e cali in un silenzio di vetro. la sofferenza è nel cercarsi, nel lasciarsi trovare quando bari lo sguardo in un riflesso, e ti volti decisa a cercarne un altro. la bellezza è fragilità, e scoprirsi disarmate, non aver nulla, nulla di quel che credevi, e ricominciare a guardarsi...
perchè la bellezza si lascia scoprire, è sboccata e anche un pò puttana. la bellezza si dà, generosamente. perchè trattenere una fonte significherebbe esaurirla, dosarla, e non sarebbe più nella sua totale veste...la Bellezza divora il tuo tempo e ti lascia il segno che avanza...la bellezza ti dona, ti pervade e si mostra, si dona...la bellezza...quanta bellezza in ogni persona che ho incontrato, insaziabile, quanta bellezza, chiusa al volto, riversava un altro riflesso...

La Bellezza chiama, chiama a sè, è così irresistibile che alle volte stremata dalla stanchezza di un pianto, t'appare più vicina...
che sia nell'est di uno sguardo, che sia nel mare che si perde, che sia nella notte che non ha più incanto, che sia nella gola nera di un canto...è Bellezza, e ti alza così lo sguardo, che adori quella vicinanza.
...e la tua devozione ha braccia aperte da condividere...

...notte, sto un pò qui col naso all'ingiù, gomiti piegati, piloni d'attesa...